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zione. Quanto agli animali che respirano nell’aria, la fervida fantasia dei Greci nulla seppe partorire di più mostruoso. Erano plesiosauri immani, dal corpo tozzo e grave, dal collo lungo e serpentino, dalla testa piccolissima; erano ittiosauri dalla testa enorme, quasi priva di collo, dalle robusto natatoie; erano coccodrilli di varie foggio che raggiungevano ben 15 metri di lunghezza; erano pterodattili, rettili conformati pel volo, che si libravano su grandi ali membranose, sostenute da alcune ossa delle estremità anteriori singolarmente allungate; erano volatili dal rostro dentato e dalla colonna vertebrale protratta in lunga coda pennuta, impasto bizzarro del sauro e dell’uccello. Ma in Liguria queste creature, così diverse dai tipi odierni, non vissero o non lasciarono vestigia di sè.

Durante i primordi del periodo seguente (cretaceo), la Liguria fu verosimilmente mare, come quasi tutta Europa, e nelle sue acque allignò una fauna distinta dallo precedenti, ricca di peculiari cefalopodi a conchiglie concamerate ecc. Se ne trovano i resti in certi calcari marniosi del Nizzardo. Assai più tardi, si depositarono presso la Spezia assise di scisti varicolori ed arenarie, contenenti ammoniti, fucoidi ed impronte di vermi. Nello scorcio dell’era secondaria, si verificò una fase d’emersione, per la quale rimasero probabilmente all’asciutto parte del territorio compreso fra l’Entella e la Magra ed un piccolo tratto di paese a ponente di Porto Maurizio. Ma, coll’esordire dell’era terziaria (al principio dell'eocene), la Liguria è di nuovo tutta sommersa, talché, poco a poco, si adagiano sul fondo marino sabbie minute che provengono da masse granitiche antiche, sollevate du-