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Persio. Il mare Ligure alimentava in quell’epoca numerosi testacei, i quali sembrano propri ad acque calme e profonde e furono enumerati dal professore Capellini1.

Continuando il lento sovrapporsi delle formazioni marine, ebbe origino al passo di Nava un lembo di calcare, testé segnalato dal Zaccagna, e ai due lati del golfo lunense, una zona di scisti varicolori e di calcari che al Monte Parodi e in altre località sono ricchi di bellissimi fossili, testé determinati dal Canavari2. Un sensibile sollevamento si manifestò al finire di quest’epoca (liasica), massime verso N. e N. 0, e dal tepido mare ond’era coperta quasi tutta Europa sorsero, nell’area dell’Inghilterra, della Francia, della Svizzera e del Piemonte, piccole isole o scogliere, intorno alle quali i polipi coralligeni si accinsero ad innalzare le loro mirabili costruzioni.

Una di queste isole, emersa non lunge da Mentone, fu recinta da una fitta barriera di frangenti, tuttora ben manifesta, quantunque alterata dal tempo, formata di parecchie specie, quali peculiari, quali già note altrove, studiate da A. d’Achiardi3.

Lo splendore e la varietà della fauna marina nella successiva fase geologica (oolite), massime in ordine ai testacei e agli echinodermi, superano ogni descri-



  1. Questi spettano precipuamente ai generi; Neritopsis, Chemnitzia, Cerithium, Turritella, Orthostoma, Turbo, Myacites, Astarte, Cardinia, Cardita, Cucullea, Nucula, Avicula (fra le altre la nota A. Contort), Lima, Pecten.
  2. Vi figurano una Pleurotomaria peculiare, alcuni Aegoceras, varii Atracites, il Lytoceras subbiforme, Can., un Arietites, il Tropites ultratriasicus, Can. ecc.
  3. Principalmente: Calamophylliaa, Stylina, Montivaultia, Thecosmilia, Cladophyllia, Pleurocora.