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Non debba essere dispregiato colui nel quale appare
alcuno segno di virtù.
Colui che è in pace, e va chiedendo guerra, è fuori del senno; ma lo savio si mantiene in pace.
Tutte cose oneste che noi procacciamo per altezza di cuore, sono conquistate per virtù1 di cuore, e non per virtù di corpo.
Lo giudice si dee guardare d’ira, quando giudica; perchè in ira non può cognoscere lo mezzo che è intra poco e troppo.
Gli ricchi tolgono spesso a' ricchi per invidia, e danno a’ poveri per misericordia.
Più è grazioso uno picciolo dono fatto isbrigatamente, che uno grande, fatto con molto indugio.
Sapere2 sanza bel parlare, poco vale; e bel parlare sanza sapere, neuna otta fa pro, e spesso fa danno.
Neuna cosa è grave, che non è più d’una3 volta.
Guarda che ’l tuo dono non nuoca4 a colui, cui tu doni; che sarebbe malifizio,5 e non beneficio.
Usiamo liberalità in tal maniera, che vaglia a' nostri amici, e non noccia altrui.
Prudenza è cognoscimento di male e di bene.
Colui che dona, tosto lo dee dimenticare; ma colui che riceve, non lo debba dimenticare mai.
Per tutto che tu debba donare a chi tel dimanda, sì debbi6 mirare a chi n’è degno.
Nelle umane cose non è niuna più laida, come di tornare a gravezza sopr’a' buoni le parole dette per salute della gente.
Chi fa torto a uno, molti ne minaccia.
Non è da schifare lo vecchio amico per lo novello.