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di tali monete. Nestore, e Mnasea sono i due nominati nella presente

„Testa di Ercole laureata )( ΛΑκεδαιμονιων. Un vaso fra le due berrette dei Dioscuri (tav. 6. n. 6.).

Questa moneta è di Lacedemone, ossia Sparta. Dissi già, che Licurgo di lei saggio Legislatore abbiale accordata unicamente la moneta di ferro. Di veramente antiche nessuna in fatti ne abbiamo, sia di argento, sia di bronzo. Una tale di lui circospezione però non sortì l’effetto bramato. Gli Spartani si lusingarono di non contravenire a quella Legge col servirsi della moneta altrui in difetto della propria. Pausania di fatti attesta, ch’eglino furono i primi a valersi del denaro, come di una delle astuzie militari per corrompere i loro nemici. Trascorsi poi totalmente i confini della istituzione di Licurgo, si fecero lecito altresì di batter monete in diversi metalli, fra le quali è da computarsi questa in argento. Il diritto rappresenta Ercole, dal quale per via di Procles, ed Euristhenes discendevano i re loro. Le berrette dal rovescio erano il simbolo ordinario dei Dioscuri figli di Giove, cioè Castore, e Polluce. Hanno ciascuno al dissopra una stella, perchè amendue questi Dei erano stati ammessi nel Zodiaco sotto il nome di Gemelli. Erano in gran venerazione a Sparta, siccome nati da Leda Spartana. Per questo titolo altresì costumavasi colà di giurare nel loro nome.

„ΟΜΗΡΟС. Omero sedente tiene una carta rotolata nella sinistra )( СΜΥΡΝΑΙΩΝ, scritto in mezzo di una corona di quercia (tav. 6. n. 7.).

Questa moneta di bronzo fu coniata a Smirne città ragguardevole dell’Ionia. I Greci avean tutto l’impegno di mettere nella più eminente comparsa la loro patria, rappresentando le imprese più gloriose, e i personaggi di maggior grido, che aveano distinta, e illustrata l’antichità. E’ nota la gara delle sette Città sull’aver dato ad Omero i natali. Sulle altre ne pretendevano gli Smirnesi la preferenza: Mostravano vicino al Meles fiume, che passa dinanzi a Smirne la grotta, ove il gran poeta stava a comporre. Producevano l’etimologia del nome stesso del fiume, in grazia del quale Omero venne denominato, siccome è noto, Melesigenes. Tanto per questa, come per altre presunzioni gli venne eretto in Città un Tempio, e coniata a di lui