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§. I.
Monete Autonome.
Qualche saggio delle medesime.
„Testa di Diana dentro di una corona ornata di scudi Macedoni. )( ΜΑΚΕΔΟΝΩΝ. ΠΡΩΤΗΣ. Clava d’Ercole in mezzo a una corona di quercia, (tav. 6. n. 1.)„
L’epigrafe del rovescio dinota essere stata questa moneta coniata nella Macedonia, anzi nella così detta di lei prima parte. Allora quando Emilio Paolo General de’ Romani sconfisse l’ultimo Re Perseo, divise la regione in quattro parti. La moneta, che appartiene a questa prima parte, è comune al maggior segno: tanto più rare però sono quelle sulle quali si legge ΜΑΚΕΔΟΝΩΝ ΔΕΥΤΕΡΑΣ, oppure ΤΕΤΑΡΤΗΣ appartenenti alla seconda, o alla quarta; poiché della terza non se n’è per anco scoperta nessuna. Gli scudi del diritto diconsi Macedoni, perchè soventi volte vi s’incontrano espressi. La clava nel rovescio appartiene al culto di quell’Ercole, il quale era ivi in venerazione, perchè da esso n’eran discesi que’ Monarchi.
„Uno scudo )( ΒΟΙωτων. Un vaso, e nel campo un grappolo d’uva, e una Clava (tav. 6. n. 2.).
Moneta de’ Beozj popolo della Grecia rinomatissimo che ne tenne il primato per lungo tratto sotto i due gran generali Pelopida, ed Epaminonda. Lo scudo ritagliato, come si vede, ai due lati, era un’arma tanto propria di quella Nazione, che il vederne taluno così fatto sulla moneta, basta per dichiararla Beotica. Il grappolo, e la clava dinotano quel Bacco, ed Ercole, che aveva avuti i natali in Tebe la Capitale di Beozia.
„ΤΑΡΑΣ. Un giovane cavalca un Delfino )( Due giovani a cavallo. (tav. 6. n. 3.)
Ταρας è il nome greco di Taranto citta della Calabria: una volta potente, e famosa per il lusso, e la mollezza. Il giovine portato dal Delfino é Taranto figlio di Nettuno, quello, da cui la città trasse il nome. Il rovescio allude all’eccellente esercizio di Cavallerizza, della quale i Tarentini erano maestri, emulati, e imitati perciò da tante altre popolazioni, che volendosi esprimere l’arte dell’equitazione si adoperava il verbo greco ταραντίζειν taranteggiare. Ad assicu-