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MARCO AVRELIO ANTONINO.
Fu questi addottato in figlio da Antonino Pio col titolo di Cesare, e alla di lui morte fu Imperatore. Egli prese in Correggente Lucio Vero, e si videro per la prima volta due contemporanei Monarchi, del che se n’ebbero in appresso più frequenti esempj. Sotto al di lui Governo accaddero delle scene pericolose, e funeste; poichè dovette fin da principio battersi coi Parti, quindi coi Marcomanni, coi Quadi, coi Sarmati, e quasi contro tutto il Settentrione ribellatosi ai Romani. Questi considerabili danni si resero anche peggiori d’assai per il contagio, che invase le sue provincie. M. Aurelio però ne uscì felicemente colla virile sua fermezza d’animo, colle misure di una ammirabile saviezza, e coll’istancabile sua attività. La di lui probità, modestia, e amorevolezza erano il frutto di quell’ingegno, ch’egli dalla prima giovinezza avea coltivato colla filosofia da lui professata con tanto ardore, che dalla posterità vien riguardato come uno de’ più cari e pregevoli Monarchi. Morì al momento della sconfitta de’ Marcomanni a Vienna della Pannonia, ora la Capitale dell’Austria, dopo 20. anni di Regno.
L’epigrafe in qualità di Cesare è AVRELIVS CAESAR AVGusti PII Filius. In qualità poi d’Augusto IMP. CAES. M. AVREL. ANTONINVS. AVG. Or si aggiungono pure i titoli delle provincie conquistate, come ARMENIACVS PARTHICVS MAXIMVS, e sopra d’alcune monete rarissime MEDICVS, per avere soggiogato i popoli della Mesia, e finalmente GERMANICVS. SARMATICVS.
„ CONCORDIAE AVGVSTOR. TR. P. XV. COS III. I due Imperatori Aurelio, e Vero togati in piedi si danno la destra. (tav. 5. n. 10.)
Ho ricordato poc’anzi, che M. Aurelio dopo la morte d’Antonino s’era associato L. Vero al Trono, al che allude questa moneta. Vi son rappresentati amendue gl’Imperatori in atto di darsi la mano, a simbolo di quella concordia con la quale s’erano uniti a governare il Romano Impero. L. Vero era un Figlio di quel Lucio Elio da Adriano adottato, perchè gli succedesse, ma che premorì. Il pensare, e l’oprare di L. Vero differiva estremamente da quello di M. Aurelio: era un voluttuoso, tutto dedito a stravizzj, e trascurante affatto i pubblici affari. M. Aurelio spedillo fin da principio in Oriente a reprimere i Parti, i qua-