Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
50 |
„ XVVIR . SACRis FACiundis. Un tripode, sul quale è un Delfino, e dissotto un corvo. (tav. 4. n. 4. ) „
Fra gli ufficj diversi che appartenevano al culto presso a’ Romani, questo pur v’era, i di cui ministri denominavansi Quindecemviri sacris faciundis. Loro solenne ispezione era di esplorare ne’ Libri Sibillini, a’ quali ripieghi si dovesse metter mano, allorché Roma si trovava in grave periglio. Il tipo ha perciò una piena relazione ad Apolline; perchè il tripode serviva alla Sacerdotessa, che seduta in Delfo annunziava gli oracoli; perchè il Delfino era quel pesce da cui avea preso il nome quella Città Capitale di Apolline; e perchè il corvo soleva mettersi a fianco di quel Nume in qualità di uccello presago dell’avvenire. Vitellio si appigliò a codesto tipo, perchè avanti di ascendere al trono copriva la dignità sacerdotale di Quindecemviro.
FLAVIO VESPASIANO.
Per la di lui perizia nell’arte militare gli era stata affidata la reggenza delle provincie più importanti; ed all’ultimo venne da Nerone deputato alla guerra Giudaica, durante la quale fu proclamato Imperatore dalle sue Legioni in luogo dell’indegno Vitellio, e ben presto lo riconobbero per tale anche le altre provincie. Fu allora, ch’egli lasciò a Tito suo figlio l’impresa dell’assedio di Gerosolima, e partì per Roma. Regnò 10 anni colla più grande riputazione di onestà, giustizia, e umanità. Gli venne opposta la taccia di tenace, anzi di avaro: ma sembra ch’egli vi fosse stretto da necessità, perchè l’erario trovavasi onninamente esaurito per le pazze prodigalità de’ suoi antecessori. Egli per altro eresse in Roma non poche fabbriche così sontuose, che si lasciò di lunga mano addietro gli altri Monarchi. Il tempio Capitolino novellamente riedificato, il tempio della pace, e l’Anfiteatro ne sono le pruove.
La di lui solita epigrafe è: IMP. CAESAR. VESPASIANVS. AVG.
„ JUDAEA CAPTA, oppure DEVICTA, oppure DE JUDAEIS . Una femina sedente sotto un albero di palma, colla testa penzoloni sulla mano, che la sostiene. (tav. 4. n 5.) „
Ecco l’immagine simbolica della Giudea, i di cui abitatori indocili, e rivoltosi dovettero alla fine dopo la pre-