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La prima di queste monete rappresenta Claudio prodotto dalla guardia del Corpo, riconosciuto Imperatore, e preso in protezione. La seconda mostra la corrispondenza di Claudio, che riceve le guardie sotto l’autorità sua, e ne riscuote il giuramento di fedeltà.
NERONE.
Figlio di Cneo Domizio Enobarbo, e della giuniore Agrippina figlia di Germanico. Quanto ai natali egli non avea alcun diritto al trono, dacché però ebbe Claudio sposata Agrippina, tanto seppe fare l’ambiziosa Donna, che lo condusse ad adottare codesto figlio, sebben’egli ne avesse avuto già Britannico da Messalina. Chiamasi perciò Claudio Nerone. Dessa fe morire Claudio avvelenato, e con segreti raggiri salire Nerone al Trono. Per quanto egli si distinguesse ne’ principi del suo governo sopra gli antecessori, diede ben presto il tracollo, e fe tale pessima riuscita, che basta nominare anche in oggi Nerone per esprimere un’epoca di crudeltà. Basti il dire, ch’egli fece uccidere il fratellastro Britannico legittimo erede della corona, e perfino la sua propria Madre. Egli portò all’estremo l’impudenza, e la frenesia. Giacchè in Roma stessa non si trovava alcuna via a disfarsi di un tale mostro, una porzione delle provincie proclamò Imperatore Sulpicio Galba Proconsole allora in Ispagna; per la quale nomina abbandonato Nerone da ognuno si scannò da se stesso.
I di lui nomi sulla moneta sono NERO. CLAVD. CAESAR. AVG. GERmanicus P. M. etc.
„CONGiarium I. Sopra di un’altra II. DATum POPulo. L’Imperatore sedente sul palco distribuisce donativi al popolo, (tav. 3. n. 27.)„
La parola Congiarium proviene da congius grande misura pei liquidi, come olio, vino ec. Poiché i donativi, che a que’ primi tempi facevansi al popolo in certe determinate occasioni consistevano in prodotti di questa natura, vennero acconciamente denominati Congiaria . Conservarono le suddette munificenze un tal nome anche in appresso, che si venne alla distribuzione di altri generi, grano, carni, e danaro. Se ne marco sulle monete la dinumerazione I. II. III. ec, secondoché più lungamente vissuto avea un’Imperatore, o avea piò generosamente trattato il pubblico. In quanto a Nerone egli portò in queste due occasioni lo scia-