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Quì vengono rappresentate le tre sorelle di Caligola Coi loro nomi vicini. Egli avea da principio mostrata loro la maggior propensione: ma poco dopo la convertì in tanto solenne disprezzo, che ne esiliò due in isola remota. Drusilla però ebbe la sorte di morire prima d’incorrere il rio destino dell’altre due sorelle.
„R. C. C. Scritto nel mezzo di una piccola monetina di rame (tav. 3. n. 24.)„
Augusto nelle strettezze di Finanze dello stato avea imposto sulle merci il vectigal centesimae; cioè l’uno per 100. Allorché Tiberio, conquistata la Cappadocia potè aumentare considerabilmente i redditi imperiali, dimezzò l’imposta riducendola a un mezzo per 100, ossia ad 1 sopra 200. Venne in testa a Caligola di abolire questa benché minima tassa, e perciò il Senato a memoria di tale beneficenza fe coniare questa moneta col tipo R. C. C. Remissae ducenteimae.
TIBERIVS CLAVDIVS.
Era figlio di Druso, e fratello juniore di Germanico. Allorché venne trucidato Caligola, e il Senato pensava al progetto di ristabilire l’antica Libertà, egli si era nascosto di paura in un angolo del palazzo: ma scoperto da un soldato, e presentato alla Gran Guardia venne da questa proclamato Imperatore, e conseguentemente confermato dal Senato per necessità. Egli era estremamente timido e imbecille, sicché lasciossi totalmente raggirare dalle sue moglj; prima dalla famigerata Messalina, e poi da Agrippina e fino da’ suoi liberti, canaglia dichiarata, che lo indussero alle più solenni stravaganze, e crudeltà. Non di rado gli accadde invitare a pranzo taluni ch’egli avea fatto il giorno avanti appiccare, del che già più non si ricordava? A suggestione di Agrippina addottò per figlio quel Nerone per opra del quale venne poco dopo avvelenato in un piattello di funghi.
La di lui epigrafe è TI. CLAVD. CAESAR. AVG. GERM. etc,
„IMPERatore RECEPTO . Così sta scritto sulla porta del Castro pretorio (tav. 3. n. 25.).
„PRAETORianis RECEPTis. L’imperatore togato porge la destra a un pretoriano, che tiene l’aquila legionaria nella sinistra (tav. 3. n. 35)„