Pagina:Lezioni elementari di numismatica antica.djvu/45


37


POMPEO il grande, e SESTO di lui Figlio.


„ MAG. PIVS IMP. ITER. Testa di Pompeo Magno. PRAEF. CLAS. ET. ORAE. MARIT. EX. S. C. Nettuno in piedi comprime una navicella col piè destro, e tiene colla man destra una prora. Di qua, e di là i due Pii fratelli trasportano i lor genitori. Su d’un’altra moneta Scilla cinta i lombi di cani marini, avventa un gran colpo di timone. (tav. 3 n. 6.) „

Dopo che Pompeo fu sconfitto da Giulio Cesare a Farsaglia, e assassinato nella di lui fuga in Egitto, Gneo, e Sesto di lui figlj, proseguirono la guerra a nome della Repubblica, e condussero in Ispagna una formidabile armata. Anch’essi però dalla fortuna di Cesare vennero superati a Munda. Sesto unicamente ne scampò vivo, e si ritirò nell’interno del paese fino a migliore momento. Dopo l’uccisione di Cesare comparì di bel nuovo, raccolse una flotta, e investì con tanto vigore Marcantonio, e Ottaviano, i quali agivano a Roma da Sovrani, che li ridusse coll’intercettare la navigazione, e le vettovaglie colà dirette, alla necessità di riconoscerlo per alleato, a cedergli la Sicilia, e ad accordargli il titolo Praefecti classis, et orae maritimae ex S. C.

Il diritto porta la testa di Pompeo Magno: ma l’epigrafe appartiene a Sesto di lui figliuolo. Vien denominato anche egli Magno, come titolo ereditato dal Padre. PIVS. Questo titolo s’appropriò egli stesso sotto il pretesto di avere impreso a combattere i nemici del Genitore, e a procacciare la sicurezza a que’ Romani Cittadini, ch. erano proscritti, applicandosi così il tipo ben noto de’ Pii Fratelli. IMPerator ITERum. Così pur volle chiamarsi per la seconda Vittoria sopra il partito opposto. La figura di Nettuno indica la vittoria di mare portata contro di Ottaviano, della quale andava così tronfio, che spacciavasi per figliuol di Nettuno, al che allude il motto frizzante di Orazio:

Ut nuper, actus cum freto Neptunius
Dux fugit ustis navibus

(L. Epodon. od. 9)

allorquando cioè questa prole Nettunia, battuta finalmente in mare da Augusto, vide incendiare le sue navi, e venne forzata ad abbandonar la Sicilia. Prima di questo però avendo egli superato Augusto nello Stretto di Sicilia, ne avea