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ta in battaglia la vita a un commilitone, e una corona di quercia n’era la ricompensa. La bravura straordinaria però di un tal giovanetto meritava un premio distinto, egli venne perciò decretata a pubbliche spese la statua equestre. La pretesta era una tonaca fregiata al basso di una fascia di porpora solita dai fanciulli Romani a portarsi fino ai 15 anni, dopo i quali eglino vestivano la toga virile.

„ ALEXSANDREA. Una testa muliebre turrita .

„ M. LEPIDUS . PONT. MAX. TVTOR. REG. S. C. Lepido in piedi pone una corona in testa a una figurina, che gli sta d’innanzi. (tav. 2. n. 3) „

Tolommeo Re di Egitto avea dichiarato per testamento il Popolo Romano tutore di suo figlio durante la di lui minorità. Il Senato spedì in Alessandria Capitale dell’Egitto M. Emilio Lepido a esercitare la tutela in nome del Popolo Romano. La testa sul dritto rappresenta il simbolo consueto della Città, le cui mura erano fatte a merli.

„ M. SCAVR. EX . S. C., e al disotto: REX . ARETAS. Il Re Areta ginocchioni ritiene colla sinistra un Camelo per la briglia, e porge un ramo d’ulivo colla destra. (tav. 2. n. 4.) „

Areta Re di una porzion dell’Arabia avea fatte soventi scorrerie nella Sorìa. Pompeo magno gli spedì contro M. Emilio Scauro, che lo costrinse bentosto alla pace. Il camelo è il simbolo dell’Arabia, e l’ulivo lo è della pace.

„ C. ANTISTius VETVS. FOEDus P. R. CVM . GABINIS. Due figure virili togate, e velate in piedi sostengono insieme una porchetta da latte sovra di un’ara. Dall’altro lato vedesi la testa d’Augusto. (tav. 2. n. 5.) „

Su di questa moneta si espone il rito antico, col quale i Romani contraevano alleanza coll’altre Nazioni. Sostenevano unitamente colla mano una porchetta da latte, invocavano Giove a testimonio, e poi uccidevano con un sasso quell’animale; sul che Virgilio scrisse:

Stabant, et caesa jungebant foedera porca.

T. Livio fa una prolissa descrizione di una tale ceremonia. Cajo Antistio Vetus discendeva per antica origine da una famiglia di Gabio, della quale Città l’ultimo Re Tarqui-