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Prima di chiudere questa materia mi conviene accennare una specie di conj che vengono chiamati

Contromarche. Vi s’intende una seconda impressione proporzionatamete però assai minore della principale, che o dall’uno o dall’altro lato venne impressa più tardi sulla moneta già coniata: in Latino diconsi signa incusa. Consistono in figure, o iscrizioni, e talora nell’uno, e nell’altro. Se ne incontrano talvolta due, e anche tre sul medesimo lato, e senza alcun riguardo al decoro della moneta, strapazzandosene talvolta l’impronta barbaramente. Si osservi per esempio la moneta della Tav. 1 n. 16. Il pomo granato l’assicura essere di Side nella Panfilia: nel bel mezzo della faccia di Pallade vi è la contromarca di un turcasso e un arco coll’epigrafe ΠΕΡΓΑ, l’iniziale del nome Pergamo Capitale della Misia. Le contromarche sulle monete Romane son perlopiù quelle di TI . AUG, oppure VES . IMP, vale a dire Tiberius Augustus, Vespasianus Imperator. Bene spesso contengono l’epigrafe misteriosa NCAPR, le lettere della quale sogliono interpretarsi per iniziali delle seguenti parole: Numus Cusus Auctoritate Populi Romani perchè non si seppe dir di meglio, e si volle pur dir qualche cosa. La più verisimile cagione di queste sostitutive impronte sembra essere, che a questa moneta riguardata prima come straniera, siasi voluto accordare un corso legittimo in paese. Di tutt’altra specie son le monete coniate posteriormente con affatto novella impronta d’amendue i lati. Dacchè però l’impronta novella veniva segnata su quello dei due lati, che avea maggior rilievo, quello ch’era più basso venne risparmiato, e rimase tuttavia conoscibile. Simili pezzi a cagione del secondo lor conio possono venir chiamati Ridoppj, oppure Recusioni; in Latino realmente diconsi Numi recusi.

§. VII.

Lingue sulle antiche Monete.


Sono osservabili fra i molti, il linguaggio Fenicio, il Greco, e il Latino; e ciò non solo perchè le monete in maggior parte le rappresentano: ma perchè queste le propagarono altresì molto al di la della loro antica regione. Fia bene perciò il trattarne alquanto in dettaglio, e così potranno bastare poche parole per le altre lingue.


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