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I Romani certamente aveano un’epoca loro propria, cioè la fondazione della lor capitale 753 avanti la nascita di G. C.: ma non abbiamo che una sola moneta in oro e in bronzo di prima forma, in cui la troviamo notata. Dessa porta nel dritto la testa dell’Imperatore Adriano, e al rovescio una Donna assisa in terra, che tiene colla destra una ruota, e abbraccia colla sinistra tre Obelischi colla iscrizione intorno ANNo DCCCLXXIIII. NATali. VRBis. Primum CIRcenses CONstituti; cioè nell’anno dalla fondazione di Roma 874 furono istituiti i giuochi Circensi per la prima volta onde celebrare il dì natalizio della Città. Gli Obelischi servono a indicare il Circo, del quale erano il principale ornamento; la ruota indica la corsa delle quadrighe (tav. 1. n. 14.). I Romani per altro calcolavano ordinariamente gli anni dai loro Consoli, come gli Ateniesi da’ loro Arconti Sulle monete della Dacia e della Colonia Viminacio l’epoca notata viene espressa così: ANno V. — ANnno XI ec. (tav. 6. n. 10.)
2. Anni del regno di un Imperatore o Re. Sui monumenti Romani gli anni degli Imperatori non vengono espressi immediatamente, come sarebbe a dire anno I . II. III; ma col numero della podestà Tribunizia, la quale gl’Imperatori ogni anno andavano rinovando; il che poi viene a significare lo stesso. Quando infatti sulla moneta di un Imperatore si legge TR. POT. XX. significa realmente essere incominciato l’anno vigesimo del di lui regno, del che nelle monete Imperiali, che si vedranno più sotto se ne avrà sovente l’esempio.
I Greci però espressero gli anni degli Imperatori, o dei Re loro colle cifre sovraccennate: per esempio ΕΤΟΥΣ, oppure L. Γ. – L. Ι, oppure scritto per intiero L. ΤΡΙΤΟΥ. ΔΕΚΑΤΟΥ, nel terzo ovvero nel decimo anno del loro regno. In questo genere abbiamo la bella e lunga serie delle monete Imperatorie battute in Alessandria di Egitto da’ giorni di Augusto fino a Diocleziano, e che denotano l’anno preciso del loro Impero. Al rovescio per esempio di una moneta di Trajano é rappresentato il fiume Nilo giacente, che tiene colla destra una cornucopia, e nella sinistra una canna, e al di sotto v’è un Coccodrillo colla nota L. Δ; cioè l’anno quarto del regno. Al dissopra poi leggesi ιϛ ossia il numero 16, a significare che in quell’anno il Nilo avea fatta la felicissima alluvione di sedici cubiti, del che se ne dirà di più in appresso. (Tav. I. n. 15.)