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nome delle loro città. Cardia in Tracia portava un cuore così esprimendolo il greco vocabolo Καρδια. Side in Panfilia un pomo-granato dal vocabolo Σιδη (Tav. 1. n. 16.) e l’isola di Rodi una rosa dal vocabolo Ῥοδον. Allora non vi si truova per lo più il nome della Città, perchè supplisce il tipo. Perciò tali monete vengon dette parlanti, come si danno ben molte arme parlanti anche nella scienza del Blasone. Un tale scherzo ebbe luogo anche presso a’ Romani poiché veggiamo un martello nella moneta di Poblicio Malleolo; l’ascia in quella di Valerio Ascìcolo; un fiore in quella di Aquilio Floro; una conchiglia (onde se ne trae la porpora) in quella di Furio Purpureone; un piede umano in quella di Furio Crassipede; l’astro del Settentrione in quella di Lucretius Trio, le nove Muse, ed Ercole Mussagete in quelle di Pomponio Musa ec.

L’oggetto favorito de’ Greci nella monetazione siccome in altri loro monumenti d’arte erano le loro Divinità, quelle in ispecie che si riferivano più da vicino alla loro Religione. Fra le lor pratiche religiose contavano assai que’ giuochi pubblici dietro a’ quali andavano fanatici. Vengono rappresentati sovente sulle monete, o sui vasi con una palma che sporge in fuori da’ vasi suddetti, come premio del vincitore, e vi si leggono le denominazioni de’ giuochi Olimpii, Pizii, Azii, ΟΛΥΜΠΙΑ, ΠΥΘΙΑ, ΑΚΤΙΑ, e altri somiglianti. Ce ne da un’esempio la moneta di Perinto della Tracia citata alla Tav. 1. n. 13.

Presso a’ Romani si truova ne’ tipi molto più di storico, e di simbolico. Ben molti di storici ne vedremo fra poco. Il simbolico in questo consiste, ch’eglino con figure personali, ovvero con segni accessorj rappresentavano le diverse virtù, e tutto ciò che appartiene all’umana felicità, nel che la collezione di monete Romane si mostra al maggior segno doviziosa. Per esempio la FORTUNA vi è figurata da una femmina, che maneggia colla destra un timone da nave, a’ di cui piedi vedesi il modio colle spighe che ne spuntano fuori, e una barchetta, o la di lei prora: SECURITAS un’altra femmina negligentemente assisa in una poltrona coll’uno delle braccia posante sul capo. AETERNITAS altra femina che sostiene con una mano il pianeta del Sole, e quella della Luna coll’altra: oppure una fenice come simbolo della rinnovazione, e simili.