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ticciuolo caldo accoglieva tra le sue coltri ospitaliere una bambina addormentata.

Or bene: ritorniamo piccini un’altra volta e siate contenti ch’io vi racconti una storiella, una storiella vera, però.

Sappiate dunque che molte centinaia d’anni sono, alcuni uomini istruiti si erano messi in testa di fabbricar l’oro a furia di preparazioni e d’intrugli. Nè le loro pretese si limitavano a ciò: essi volevano trovare un rimedio a tutti i mali che affliggono l’umanità e per conseguenza anche alla morte: si arrabattavano perciò a pestar polveri, a preparare unguenti, a far bollire calderotti, pieni di sostanze strane, ributtanti e spesso pericolose. Ma l’oro non veniva e la gente seguitava a morire come se nulla fosse. Paiono cose incredibili, non è vero? Eppure a’quei tempi, si commettevano e si tenevano in conto di verità indiscutibili ben altre stoltezze.

In Amburgo, che è una città della Germania, viveva un certo Brandt, mercante di condizione. Pare che la mala riuscita dei suoi affari lo persuadesse a cercare una via di guadagno nelle ricerche dell’Alchimia, parola con la quale gli uomini di cui vi ho parlato battezzavano i loro ridicoli tentativi.

Standosene un giorno nel suo laboratorio, in-