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bassi, irrigati, paludosi, che vengono chiamati appunto risaie.

Non è quindi sano l’abitare in prossimità delle risaie e noi dobbiamo esser riconoscenti ai poveri coltivatori, i quali, astretti dal bisogno, vi menano una vita breve e travagliata.

A questo punto Lello annodò le braccia intorno al collo della mamma e nascose la testa nel seno di lei.

— Che cos’hai? chiese questa maravigliata. Ti senti male?

— Oh mamma! rispose il bambino, lo conosci Geppone, il figliuolo del lattaio?

— Sicuro che lo conosco! Ebbene?

— Stamani, nell’andare a scuola, l’ho incontrato, e siccome non m’ha voluto far montare sul baroccino dove ci aveva le fiasche del latte, l’ho trattato di contadinaccio e di villano!

— E lui che cosa ti ha risposto?

— Lui! Nulla. Ha seguitato la sua strada, a capo basso, senza neanche voltarsi indietro.

— Forse piangeva, osservò la mamma.

E senz’aggiungere una sola parola uscì dalla stanza.


Lello rimase male, male di molto. Avrebbe preso che la mamma lo avesse gridato, magari picchiato.