Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 31 — |
Il fratellino dell’Enrichetta.
L’Enrichetta si era levata quella mattina sul far del giorno, per andare a cogliere qualche viola nel giardino, e farne un mazzolino alla mamma. Mentre stava per scender la scala, il babbo la fermò sorridendo, la prese in collo e le disse:
— Buon giorno, Enrichettina, spicciati a venir con me dalla mamma, ti vogliamo far vedere una cosa che ti riempirà di contentezza.
— Che cosa c’è, babbo? chiese la piccina.
— C’è che il Signore ti ha fatto un regalo, un un bel regalo: nientemeno che un fratellino.
— Un fratellino? E dov’è? Su, su, portami a vederlo, te ne prego.
Il babbo aprì l’uscio della camera dove dormiva la mamma. A capo del letto c’era una donna di fuori che rifasciava un bambino.
Allora sì che piovvero le domande! Il babbo s’ingegnava di rispondervi alla meglio, e quando credè di avere appagato la curiosità dell’Enrichetta, questa gli domandò di punto in bianco:
— Babbo, chi è quella donna? Perchè abballotta così il mio fratellino? Non c’è pericolo che gli faccia male?
— Non ci pensar neppure. È una buona donna