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Quando un giovinetto comincia a fumare, non se lo figura di dover giungere a queste tristi estremità: egli dice: Fumerò un pochino, ed è lo stesso come se si proponesse di metter per un pochino un dito nell’ingranaggio d’una macchina. Il corpo va dietro al dito: o come se volesse appiccare un po’ di fuoco alla sua camera: Tutta la casa brucerebbe.

Fumando un poco, si prende l’abitudine di fumar molto: e quando si vorrebbe smettere, non è più tempo. L’abitudine è un tiranno.

Lo sapete, voi, che cos’è un tiranno? No certo, fortunati bambini! È un padrone che ha su noi ogni potere: che ci toglie la libertà, e di uomini liberi e indipendenti, ci rende servi.

Spesso il tiranno è un uomo, un re, o un imperatore. Ma più frequentemente noi stessi siamo i nostri tiranni: e in questo caso il tiranno è un bisogno. Così, i bisogni di mangiare, di bere e di dormire, sono dei tiranni, poichè non possiamo opporre loro alcuna resistenza.

Voi stessi, ragazzi miei, ne avete fatta, chi sa quante volte, l’esperienza. Quando fate il chiasso o i balocchi, non li lascereste per nessuna cosa al mondo. Ma ecco che il bisogno di mangiare, ossia la fame, si fa sentire.... Allora smettete di fare il chiasso, lasciate in un canto i balocchi e correte dalla mamma a chiederle il pane.