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ranno derivate le voci francesi e inglesi papier e paper, che vogliono dir carta. Gli Egiziani trasmisero ai Romani le preparazioni che permettevano di trasformar le fibre vegetali del papiro in superfici pulite, bianche, pieghevoli. A quei tempi risale l’uso della pergamena, specie di carta fatta con pelli di capra e di montone e detta così per essere stata inventata a Pergamo, città antichissima, di cui non restano neppure le rovine.

Memorie non indegne di fede ci assicurano che verso l’anno 95 di G. C. si cominciava nella Cina a fabbricar carta con stracci di seta: ed ecco che la scoperta della carta di stracci sarebbe passata dalla China in Europa. Comunque vada la cosa, è certo che la cartiera più antica d’Europa fosse eretta da un certo Pace da Fabriano nella Marca d’Ancona. Dopo l’invenzione della stampa, le cartiere si moltiplicarono rapidamente.

Ma ora che conosciamo qualche particolare circa l’invenzione della carta, vediamo un po’ come si fa a fabbricarla.

I cenci arrivano alla cartiera sudici e mescolati insieme. Dunque, prima di tutto, bisogna fare una scelta: buttar via gli stracci di seta e di lana, che non sono buoni per la fabbricazione della carta, e metter da parte quelli di canapa, di lino, e di cotone. Ma anche questi bisogna classificarli in vecchi