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buona donna, passerà da sè. Io, intanto, non mi voglio intrugliare colle medicine. —

Enrico non era persuaso di quelle ragioni e cominciò a sospettare il vero. Già un bambino che legge in tutti i libri, sa anche leggere nel cuore della mamma, non vi pare?

Pensa e ripensa, gli venne un’idea, un’idea buona. La mamma gli dava tutte le mattine due centesimi per il companatico della merenda: se li mettesse da parte per sette o otto giorni, non sarebbe in grado di comprargliele lui le medicine? Con tre soldi si può scegliere!

Ecco perchè il nostro amico, dopo qualche giorno di questa risoluzione, uscì di casa tutto contento. Baciò la mamma e quando fu in fondo alla scala, le disse con una certa importanza: — Riguardati! —

Coi suoi tre soldi strinti nella manina destra, entrò nella farmacia più vicina e fattosi avanti con una tal qual dignità, disse allo speziale che era al banco: — Vorrei una medicina per la mamma, che ha la tosse!

— Ce ne sono tante delle medicine! osservò il farmacista. Che cosa vuoi? polveri del Dower, pasticche di catrame, olio di merluzzo?

— Piglierò l’olio di merluzzo, rispose subito il