esteso a un arco di curva come la somma degli integrali
estesi allo stesso arco.
Se noi anche qui volessimo usare locuzioni abbreviate, potremmo definire il precedente integrale nel seguente modo:
Divisa la curva
in infiniti archetti infinitesimi
, si moltiplichino i valori di
in uno di questi pezzetti rispettivamente per le sue proiezioni
su tre assi coordinati e si sommino i prodotti così ottenuti. Otteniamo così un trinomio
per ognuno degli archetti
; la loro somma:
è il nostro integrale. Queste locuzioni sono però da considerarsi al solito come locuzioni abbreviate e non rigorose. Sarà utile esercizio ridurle ad una forma logica e soddisfacente.
) Il valore del nostro integrale è, si ricordi, quello di
,
qualunque sia il parametro
individuante i punti di
. Se, p. es., si pone
arco della curva
contato da un'origine scelta a piacere, e se con
si indica la grandezza del vettore che ha
per componenti, con


se ne indicano i coseni direttori, il nostro integrale diventa:
,
se
sono i valori di
per
e per
. Poichè
sono i coseni direttori della tangente a
, indicando con
l'angolo di
con
in un punto qualsiasi di
, il nostro integrale diventa
. Il nostro integrale appare identico a quella funzione additiva dei pezzi della nostra curva, la cui derivata è
, se conveniamo di assumere come misura di un pezzo di curva la sua lunghezza.