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338 capitolo xvi — § 103

. L'integrale così ottenuto dipende dal calore dato alla ; è cioè una funzione della . Se essa è continua, allora , cosicchè si avrà finalmente:

,

o come si suol scrivere:

.

Nel cambiamento di variabili coordinate non si può però (come nel caso di funzioni di una sola variabile) applicare ai simboli la regola per il calcolo dei differenziali (cfr. l'oss. 1a del seg. § 108 a pag. 352).

Prima di dimostrare con rigore questa formola, dobbiamo intendere con precisione il suo significato. Quando noi abbiamo scritto

,

noi tenendo costante la , cioè muovendoci su una rettaFig. 39. parallela all'asse delle (cfr. fog. 39) abbiamo trovato (a meno del fattore ) la somma dei contributi portati dai rettangolini contenenti nella striscia compresa tra la retta e la retta parallela consecutiva, su cui l'ordinata ha il valore . Perciò la nostra integrazione è eseguita rispetto alla (quando si considera la come costante) in un intervallo che, al limite, coincide con (fig. 39). Cosicchè i limiti inferiore e superiore, tra cui si deve calcolare l'integrale , sono le ascisse di e di . Chè se invece acessimo dato alla il valore corrispondente alla retta (cfr. fig. 39), il simbolo