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gli integrali definiti e le funzioni additive, ecc. |
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Si giunge a un procedimento meccanico, osservando che le somme
e
, che compaiono nelle (1), (2) si calcolano facilmente così; Una rotella
munita di un contagiri sia fatta rotare senza strisciare sul foglio
del disegno in guisa che il punto di contatto descriva successivamente uno o più segmenti (p. es.,
). Il numero
dei giri compiuti da
(che si legge sul contagiri) sarà uguale ad una certa costante
(dipende dalla data rotella; è
, se
è il raggio di
ed è
se
moltiplicata per la somma delle lunghezze dei segmenti descritti; cosicchè questa somma (p. es. nel caso citato la
) varrà
; e si otterrà con una semplice lettura di
(anzi una opportuna graduazione può permettere di leggere sullo strumento addirittura il numero
). E il calcolo dei valori approssimati del nostro integrale si compiè allora con la massima rapidità.
Si giunge a un metodo grafico, osservando che il prodotto
dei numeri
(che siano misura di certi segmenti, che indicheremo pure con
) è la misura di quel segmento
tale che
, dove con
indico anche il segmento scelto come unità di misura. La teoria dei triangoli simili insegna subito a disegnare il segmento
. ora, p. es., la (2)bis è somma di più termini, ciascuno dei quali è prodotto delle misure di due segmenti, e per cui è quindi applicabile il metodo precedente[1].
- ↑ Riferendoni alla fig. 36 di questo § 98,
, pag. 323, si indicheranno con
il punto dell'asse delle
, che ha per ascissa
, con
le proiezioni di
sull'asse delle
, con
si segmaneti
. E si supponga soltanto
, ecc. (anche se
sono differenti tra loro). Indichiamo con
il punto ove la parallela tirata da
a
incontra
; con
il punto ove la parallela tirata da
a
incontra
; con
il punto ove la parallela tirata da
alla
incontra
. Dico che il segmento
vale la somma (2)bis.
Infatti, posto
, si tirino da
una parallela all'asse delle
, da
la parallela all'asse delle
(nella figura è
). Queste rette insieme alla
formano un triangolo simile al triangolo
(per
). E se ne deduce che la differenza tra le ordinate di
e
sta a
come
sta a
, ossia che tale differenza vale
, che è un termine di (2)bis.
La somma di tutte queste differenze, cioè
,
cioè
(il lettore ricordi che
) vale dunque la somma (2)bis, come dovevasi provare.