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ACCADEMICHE. 35

con più cose, ciò che può farsi con meno egualmente bene. Perche dunque porre una nuova qualità, cioè il freddo, se la sola privazione del calore adempisce tutti gli offizi che posson giammai assegnarsi alla posizione della freddezza? A che serve il raddoppiare, per dir così, le qualità dell’umido, e del secco; della luce, e delle tenebre; della gravità, e della leggerezza, se la natura colla sola posizione d’una di queste contrarietà, conseguisce immediatamente la sua contraria?

Comunque ciò sia, spero d’aver ancora tanto da poter in qualche modo provare, che di queste due cose Gravità, e Leggerezza, una sola sia assolutamente, e positivamente vera, e l’altra una semplice privazione di quella, ed un vocabolo immaginario. Se la natura avesse impresso nella terra l’istinto dell’andare in giù, e di aderire al centro, ma nel fuoco il desiderio di sollevarsi in su verso la circonferenza, verrebbero senza dubbio gli elementi, ad aver dentro di se principio intrinseco di separazione, e disunione. Se con isforzo continuo s’affaticano per separarsi la terra, e l’acqua, dall’aria, ed il fuoco dalla medesima aria, bisognerà pur ricorrere per isfuggire il pericolo della discontinua continuazione del mondo (assurdo orribile) converrà dico ricorrere alla forza del vacuo, o d’altro tale, acciò si mantenga la connessione della natura, e l’unione degli elementi.

Ma perchè ricorrere al vacuo? (il quale, per mio credere, non ha forza alcuna, e si da senza veruna repugnanza e piccolo, e grande) se la natura con un solo, e semplicissimo decreto, poteva rimediare al pericolo di tanto inconveniente. Facciansi tutte le cose gravi, ovvero tutte leggieri, che così necessariamente ne seguirà la perpetua continuazione degli elementi, senza introdurre la necessità d’altra sorta di legame.

Fin quì s’è veduto, che la filosofia antica, a similitudine delle Nereidi, dichiarò per gravi quelle cose, che tali forse non sono, ma tali però appariscono al senso. Che poi la terra, e l’acqua sieno assolutamente gravi, si è veduto ciò non seguitare in virtù della definizione. Nella Mattematica quale sarà la definizione, tali bisognerà che sieno le cose definite. Nella Fisica ancorche si definisca per grave ciò, che discende, non però ciò, che discende necessariamente sarà grave. La


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