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settimo libro delle Collezioni mattematiche, e maneggiata anche dal Vieta, e da Marino Ghetaldo. Vi ha un altro Trattato del centro di gravità del settore del cerchio, che col metodo degli Antichi, e degli Indivisibili vien dimostrato. Un altro de’ solidi vasiformi, ovvero de’ bicchieri geometrici; sono questi, solidi a foggia di bicchiere, de’ quali il piede è il suo solido parabolico infinito, la coppa è iperbolica, o parabolica, o ellittica. Di queste due ultime, le curve formano il concavo, ed il convesso; dell’iperbolica il concavo, è la sezzione ed il convesso lo fanno gli asintoti, come talora per lo contrario, il concavo lo costituiscono gli asintoti, ed il convesso, le sezzioni opposte. Vi è una risposta a Tommaso Bianchi Inglese, che oppone al Lemma 20. del trattato del Torricelli della dimensione della parabola, il che non par fatto ad altro oggetto, se non per dar contro alla dottrina degli Indivisibili, che essendo allora nascente, siccome di tutte le cose nuove addiviene, incontrava molti oppositori. Fu questo metodo degl’Indivisibili trovato già dal Galileo, e da lui posto in uso, del quale egli aveva anche avuto in mente di scriverne un Trattato, ma dalla copia de’ suoi nuovi, e mirabili scoprimenti soprafratto, non avendo avuto agio di porlo insieme, ne lasciò l’incumbenza al P. Cavalieri suo scolare, che con lode grandissima la sostenne, e questo novello metodo nella sua Geometria degl’Indivisibili con profondità convenevole al suo nobile intendimento spiegò, e fece a tutti palese, nel quale fu dipoi singolare il Torricelli, che maestrevolmente l’adoperò, ed in questa


rispo-