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ACCADEMICHE. 91

glie, e di fiori: abitano, ma non sotto i pericoli, ed escludono non solamente il timore delle stagioni noiose, ma anco de’ fulmini, e de’ terremoti repentini. La bassa fabbrica dell’edificio leggiero

Securos dormire jubet pendente ruina.
Non abitano i Pastori nelle Regie dorate, ma non però temono i tradimenti de’ servi infedeli, l’impeto de’ Vassalli ribellanti, l’assalto delle Nazioni straniere: abitano, ma lungi dalla perfidia, e dalla menzogna; dove per lo contrario,
Fugit potentum limina veritas.
Non si vedono nel secol d’oro le mense aggravate dall’argento, le gemme incavate per le bevande; il metallo intessuto ne’ vestimenti, i letti innalzati, d’oro, e di porpora,
At secura quies; et nescia fallere vita,
Dives opum variarum; at latis otia fundis,
Speluncae, vivique lacus; at frigida Tempe,
Mugitusque Bovum, mollesque sub arbore somni
Non absunt.
Vegliano appresso a’ Monarchi le cure, e gli spaventi; dormono con i Pastori la sicurezza, e la tranquillità; vivono alla presenza del Cielo, e non pendono sopra di loro le soffitte di metallo indorato, ma In aperto jacentes sidera superlabuntur, et insigne spectaculum noctium, mundus in praeceps agitur, silentio tantum opus ducens. Sorgono del pari col Sole; indi pascolato l’armento.

Prostrato in gramine molli

Propter aquae rivum, sub ramis arboris altae,
Non magnis opibus jucundè corpora curant.

Abbreviano le giornate più lunghe con giuochi, e con scerzi innocenti. Ecco balli, ma senza lascivie; canti, e musiche, ma di boscereccie sampogne; contese, ma senza perfidia; spettacoli ma senza passioni: Vedete là

ubera vaccae

Lactea demittunt, pinguesque in gramine laeto
Inter se adversis luctantur cornibus haedi.

Mirate fra passatempi, ora di robustezza, ed ora di genio

Ipse dies agitat festos, fususque per herbam
Ignis ubi in medio, & socii cratera coronant

Te