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ALLA R. ACCADEMIA DELLA CRUSCA
I
A voi illustri e valorosi Accademici, intitolo questa mia edizione delle Lettere edite e inedite di Giovan Batista Gelli sopra la Divina Commedia; e sommamente vi ringrazio di avermene data facoltà. Per doppio titolo queste Letture son cosa vostra. Sono primieramente cosa vostra, perchè furono fatte all’Accademia Fiorentina, della quale egli fu il XV Consolo, e che stando a ciò che si afferma dallo Zannoni nella sua Breve storia, può considerarsi come precursora e progenitrice dell’Accademia vostra. E queste Lettere sono eziandio cosa vostra, perchè Giovan Batista Gelli va giustamente annoverato tra i più eleganti scrittori dello elegantissimo secolo di Leone X; e le opere sue, modello di lingua pura e di forbito stile, sono allegate per testo nel vostro Vocabolario, del quale state ora facendo la quinta impressione, e la conducete con tanta diligenza e copia di pazienti ricerche da non temere il confronto con alcuno de’ lavori che, simili a questo vostro, si fecero dalle più reputate Accademie straniere. Specialmente poi vi sono allegate le sue Letture Dantesche, già stampate dal Torrentino in dieci volumi, ma oggi divenute una rarità bibliografica. Nè le altre, rimaste sin qui inedite, e che ora per la prima volta si metteno in luce, sono di minor merito, se forse non sono di