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si chiaman servili, e quelle che si esercitano con l’animo e con l’intelletto, come sono le scienze, si chiamano liberali), che ella potesse amcor regolare sè stessa nel discorrere e nel disputare, il che è l’operazione sua propria. E veggendo accadere bene spesso, che di due che disputavano, l’uno, come scrive Aristotile nella Retorica, lo faceva assai meglio che l’altro, ancor ch’e’ lo facesser tuttadue naturalmente e senza arte alcuna, giudicarono ch’ei si potesse notar quei modim i quali usava quel che disputava meglio, e porgli per precetti e per regole di tale arte; e così inanimiti da tali motivi cominciarono a dare opera con tanto studio a tal cosa, ch’ei trovaron finalmente la Logica; la quale, per non considerar cose, come noi dicemmo di sopra che fanno le scienze, ma per indirizzare e regolare i concetti e i discorsi nostri di maniera ch’ei si discerna il vero da il falso, viene a essere arte. E perchè, mediante lei, si generano e si fanno in noi le vere e perfette scienze delle cose (conciosia ch’ella serva a discernere il vero da il falso in tutte) essa si chiama ancor di poi organo, o veramente istrumento. E perchè tutti i concetti razionali, i quali sono, come si è detto di sopra, il soggetto d’essa logica, sono o sempre veri, come son quegli degli universali e delle cose che non si mutano o variano mai; o ei son quando veri e quando no, come son quei delle cose che si mutano e variano; o ei non son mai veri, come son quei delle cose false; Aristotile la divise in tre parti principali, chiamando quella prima, la quale si esercita circa alle cose che son sempre vere, procedendo similmente con demostrazioni e argomenti veri, demostrativa; e quella che si esercita circa a le cose contingenti, e quando vere e quando no, e procede con argomenti e ragioni verisimili e probabili, dialettica; e la terza che si esercita circa quel che è sempre falso, e procede con argomenti sofistici e solamente apparenti, sofistica. Sotto la seconda delle quali parti, che si maneggia, come io ho detto, intorno a quel che è quando vero e quando falso, si contengono e la Rettorica e la Poetica; ciscuna delle quali insegna persuader l’intenzion sua, ma per diversi mezzi. Imperochè la Rettorica, chiamata altrimenti Arte oratoria, procede e usa per