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rappresenterà di tal sorte a l’immaginativa e a la mente degli uditori, ch’ei parrà loro propiamente averlo dinanzi agli occhi. Dove il Tragico, da l’altra banda, fingendo la persona sua propia, lo rappresenterà e farà venire in su la scena, e faragli dire tutto quel che gli occorrerà. Questi due modi de lo imitare, se bene ci rappresentano amendue una persona medesima, son tanto diversi infra loro (imperochè l’uno la descrive, e l’altro la rappresenta si può dire personalmente), ch’eglino hanno ancora avuti diversi nomi; e il primo è stato chiamato epopeio ed eroico, e l’altro tragico. Trovandosi adunque in questo poema di Dante tutte quelle condizioni che si convengon a l’epopeio, conciosia che la persona del Poeta sia quella che narra e racconta il tutto, pareva ch’ei dovesse chiamarla di gran lunga più tosto Epopeia, che Comedia; e dipoi ancor più tosto Tragedia, trovandosi in quella una infinità di casi tragici, come son verbigrazia la morte di Paulo e Francesca da Rimini, del Conte Ugolino, della Pia sanese, di Manfredi e di molti altri; e de’ comici, che son travagli e inganni di ruffiani, di meretrici e d’altre simili persone basse, descritti dai Comici per ammaestramento della vita privata, rari o pochissimi. E da l’altra banda non è da pensare, come noi dicemmo di sopra, che Dante la chiamasse Comedia a caso, e senza qualche ragionevol considerazione. Il suo nipote, allegato da noi di sopra, considerò ancora egli nel suo comento questa cosa. Nientedimanco egli ne disse solamente questa parola, che Dante aveva chiamato questo suo poema Comedia, perchè ei comincia ancora egli in travaglio e in dolore, e poi finisce in letizia e in allegrezza, come fanno le comedie; cominciando egli dal travaglio del ritrovarsi smarristo nella selva, e da il dolore dell’Inferno, e finendo di poi nella gioia e nella letizia del Paradiso.

Sono stati dipoi alcuni altri, e particularmente l’interpetre moderno, i quali dicono ch’ei la chiamò Comedia, non tanto per quella similitudine con la comedia, quanto per quelle particulari ch’ella ha con tutte le altre le sorti1 delle comedie, cioè con l’antica e libera,

  1. Cosi le due ediz. in vede di tutte le altre sorti.