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che uno uomo di tanto ingegno e tanto dotto non conoscesse tal cosa; nè manco ancor ch’ei non vedesse, ch’ei poteva chiamarla con un nome più propio, come egli accenna in qualche luogo di quella, chiamandola viaggio e cammino, e nel diciassettesimo capitol del Paradiso visione, facendosi dire a M. Cacciaguida, suo avolo, queste parole:

Ma nondimen, rimossa ogne menzogna,
tutta tua visïon fa manifesta;


E che questo suo poema apparisca più tosto epoeio ed eroico, che comedia, si cava chiaramente da le Poetica d’Aristotile. Nella quale, considerando egli come i modi dello imitare sono varii, divise essa imitazione (nella quale consiste tutta la poesia) in varii generi, ponendo a ciascuno un nome particolare da per sè, come è verbigrazia Tragedia, Comedia, Mimica e simili, fra i quali è uno l’Epopeia o vero Eroica. E questa è, secondo che dice egli, una pura e sola narrazione, la quale abbraccia e contiene diverse favole, e diversi e varii casi, fatta in persona propia del poeta stesso, il quale narra e racconta egli tali cose; e la bellezza sua consiste, primieramente nello accozzamento e nell’ordito di detti casi; e poi nella testura e nel saper bene e con ornato e conveniente stile raccontargli e narrargli, facendo che il principio e il mezzo di tal poema sieno di tal sorte convenienti in fra loro, e di poi corrispondino in tal maniera col fine, ch’egli non apparisca, come scrive Orazio nella sua Poetica, un capo d’uomo sopra a un collo di cavallo, o una testa e un petto di femmina che finisca in pesce, o uno altro mostro simile. E perchè voi intendiate ancor meglio tal cosa, voi avete a sapere, che se bene tutti quegli che imitano, imitano solamente quelle azioni le quali si odono e veggono tutto il giorno, i modi nientedimanco, co’ quali eglino imitano tali cose, sono molto varii e diversi in fra di loro. E lo intenderete a punto da questo esempio. Sieno due poeti, l’uno de’ quali sia epopeìo ed eroico, e l’altra tragico, e voglino rappresentar verbigrazia le azioni di Ercole o di Priamo o di qualsivoglia altra persona. Certo è, che lo Epopeio descriverà lui e narrerà di tal maniera le azioni sue, ch’ei lo