per la sua grazia da Dio primieramente l’uomo. Dove lasciato Virgilio, che non può guidarli col suo lume più in alto, possono di poi salire con la guida della divina Beatrice al regno di vita eterna a fruire quel bene, il quale è obbietto e fine di tutti i desii, e fuor del quale, come disse egli medesimo,
È defettivo ciò che ivi è1 perfetto. |
La certezza della qual cosa non si ha per sillogismi o demostrazioni umane, ma per mezzi molto più certi e più veri; e questi sono i principii del lume santissimo de la fede, seminati da Dio nel mondo, primieramente per la legge e per la bocca de’ profeti, e di poi, quando ci venne la plenitudine del tempo, per quella dello unigenito e diletto suo Figliuolo, il quale può e sa ogni cosa, da errare in fuori, e che è, come diceva Paulo Apostolo, fedele e verace nelle promesse sue. Sopra della qual cosa, come sopra a una ferma e salda pietra, ha fondata ed edificata tutta questa sua opera il poeta nostro. E questa è finalmente la dottrina, che noi abbiamo a seminare con le nostre lezioni nelle mente di coloro che verranno a udirci; cosa tanto utile a ciascuno e insieme tanto dilettevole, che io non penso che resti nell’animo a chi l’udirà più alcuna cosa da desiderare; e tanto ancor più da udirla volentieri, quanto ella ci è insegnata da un nostro amorevole e carissimo cittadino, il quale ha oggi tanta fama nel mondo, e in quella lingua nella qual noi favelliamo tutto il giorno insieme l’un con l’altro quelle cose che ci occorrono così pratiche e particulari, come speculative e universali. La qual lingua, mercè di questo poeta eccellente, è oggi nel pregio e nella stima che sa ciascuno di voi. Conciosia cosa ch’egli fusse il primo, che togliendo la gloria del parlare a l’uno e l’altro Guido, la cavasse della povertà e della rozzezza nella quale ella era a’ tempo suoi, e cominciasse ad arricchirla di nobili e alti concetti, e a ornarla di begli e leggiadri modi di dire. Laonde uscendo, come da un vivo e amplo fonte, da
- ↑ Cr. ciò che è lì.