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il giorno, e con gli amici massimamente, persuadendomi che a questo difetto abbia a supplire la maravigliosa grandezza dello stesso poeta che io ho esposto, e la benignità e umanità de’ lettori, che da una persona, occupatissima in quegli esercizii d’onde ella vive, nonverrebbe più che ella possa. Vivete felice.

Di Firenze, il primo giorno di luglio 1554.









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