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xx alla r. accademia


IV

Dopo il 1561 non vi sono più Letture Dantesche del Gelli a stampa. Ma anche nel 1562, e anche nel 1563, nel quale anno egli cessò di vivere, queste sue Letture si proseguirono; e si conservano manoscritte nella Biblioteca nazionale di Firenze tra i codici Magliabechiani della classe VIII, n. 49. Ne parlò il Batines nella Bibliografia Dantesca (I, 659); e ne fecero pur cenno il prof. Agenore Gelli nella Bibliografia che tien dietro alla Vita (pag. XXXII), e il Ferrazzi nel Manuale Dantesco (II, 476, o V, 254). Cadde però in errore il Batines, scrivendo che questo codice ha una Lettura sola, e che le lezioni sono ventuna; giacchè in effetto vi si trovano due Letture, e ventidue lezioni. Nel primo errore fu tratto il Batines, e altri con lui, dalla intitolazione del codice, dove è scritto: Lettura VIII di Giovanni Batista Gelli sopra lo Inferno di Dante. Ed è il vero, che colà appunto incomincia la Lettura ottava; ma oltre a questa ve n’è un’altra nel codice, ed è la nona. E che le Letture contenute nel codice sieno due, e non una soltanto, è provato innanzi tutto per la quantità delle lezioni che vi stavano riunite. Perchè queste sono, come già dissi, ventidue, oltre a due frammenti; e nessuna delle altre Letture del Gelli arriva a tanta mole, ma tutte variano da un massimo di tredici a un minimo di dieci tra orazioni e lezioni. È provato poi più direttamente per la doppia numerazione che nel codice s’incontra, vedendosi le lezioni progressivamente numerate dalla prima sino alla duodecima, col solo divario tra l’una e l’altra serie, che nella seconda si ha una lezione la quale non è segnata di alcun numero;