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LEZIONE UNDECIMA


Incominciai:1poeta che mi guidi


Tutte le virtù giovano universalmente e sono utili a gli uomini. Nientedimeno ei se ne ritruovano alcune, le quali non son loro solamente utili, ma grandemente necessarie. E infra queste è, secondo il giudizio de’ più savi, la prima la prudenza, sì per non poter esser virtù alcuna perfetta, come diceva Socrate, senza lei, e sì perchè ella sola regola e indirizza la principale e più nobil parte della nostra anima. Per miglior notizia della qual cosa è da sapere, che son solamente quattro le potenze della nostra anima, le quali possono essere subbietto delle virtù: e queste sono l’intelletto pratico, la volontà, la parte nostra irascibile e la concupiscibile. Delle quali, cominiandosi da la inferiore, la concupiscibile, è il subbietto della temperanza, la irascibile della fortezza, la volontà de la iustizia e l’intelletto pratico della prudenza. E se bene ei si ritruovano ancora delle altre virtudi, le quali regolano in qualche modo queste tali potenze, elle derivano, a guisa che fanno i fiumi da i fonti, tutte da qualcuna di queste quattro; per il che queste sole sono chiamate comunemente le quattro virtù cardinali, cioè reggitrici delle altre. Laonde si conclude finalmente, come si è detto di sopra, che regolando e indirizzando la prudenza la prima parte dell’uomo, ella sia ancor per con-

  1. Cr. Io cominciai.