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per la quale ci sien così inclinati a l’avarizia è, come scrive Aristotile nella Rettorica, per aver conosciuto, mediante il tempo e l’esperienza, quanto sieno difficili a guadagnare le facultà e le ricchezze, e di poi quanto elle sieno facili a spenderle e a venir meno. Il che temendo eglino che non avvenga loro, le stimano molto più ch’ei non hanno fatto per il passato, conoscendo che se ciò avvenissi loro, ei non sarebbon più a tempo, o difficilissimamente, a racquistarne; e di più che se elle sono nelle altre etati non solo utili, ma necessarie a l’uomo, chìelle son nella vecchiezza e utilissime e necessarissime. E oltre a di questo può ancor molto nè vecchi l’avarizia, come scrive il medesimo filosofo nella Etica, per rispetto della imbecillità, debolezza e poco animo che ha comunemente quella età, onde temon facilmente d’ogni minima cosa. Volendo adunque dimostrare il nostro Dante, come questo tale appetito delle ricchezze dia maggior molestia e maggior noia a gli uomini nella vecchiezza, che nelle altre etati, con lo esempio di sè medesimo, il quale avendo di già passato il mezzo e il colmo della vita, declinava e correva a la vecchiezza, dice:

Questa mi porse tanto di gravezza
Con la paura ch'uscia di sua vista,
Ch'io perde' la speranza dell'altezza;

dimostrando che la paura, che aveva ancora egli di non incorrere, invecchiando, in questo vizio, non solo lo spaventava molto più che quella delle altre due fiere, ma lo aggravava e premeva di tal sorte, ch’ei perdè la speranza di salire al monte; non essendo vizio alcuno il quale ritiri e stolga più l’uomo da la contemplazione de le cose divine, che l’avarizia; e questo nasce per fargli ella tener sempre l’animo e il pensiero rivolto e immerso nelle cose terrene. Imperò che dove ha lo avaro il tesoro suo, quivi è ancora similmente il cuore suo, come è scritto nelle sacre lettere. E perchè tal cosa era pur contro a l’animo suo, essendosi egli di già proposto di salire al monte dilettoso, egli ne aveva dispiacere e dolore non piccolo; il che volendo egli dimostrare, usa, non si partendo da cose appartenenti a essa avarizia, una comparazione molto