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avere l’intelletto speculativo, con il quale eglino intendono la natura delle cose divine, e dipoi quella delle naturali, universalmente e certamente conoscendo ch’ei sanno quel che ei sanno, e ch’ei non sono ingannati; e dipoi il pratico, con il quale eglino indirizzano e con prudenza e con arte tutte l’azioni e l’operazioni loro e attive e fattive di tal maniera, ch’elle conseguono o sempre o il più delle volte quel fine al quale eglino hanno avuto intenzione d’indirizzarle. E se qualcun dicessi, ch’egli apparisce di questo ancor qualche segno negli altri animali, avvertisca diligentemente l’operazioni loro, e conoscerà chiaramente tal cosa nascere in quegli più tosto da una proprietà e da uno istinto di natura, che da arte o da prudenza alcuna, avendo sempre quei d’una medesima specie i medesimi costumi, e operando ancor sempre similmente in un modo medesimo. Veggonsi dipoi aver la volontà e capace di ragione, e molto più libera che lo appetito sensitivo degli animali; conciosia ch’ei possono discorrere, se quel ch’eglino appetiscono è bene o no, e dipoi seguitarlo o fuggirlo; e gli altri animali, subito che lo appetito loro è mosso, son guidati da quello senza poter fargli resistenza alcuna. Veggonsi dipoi avere la memoria, la qual ritiene e serba le cose distintamente e con tempo determinato; e gli animali riserbarle confusamente e senza distinzione alcuna di tempo, per essere esse tempo una considerazione e una misura fatta nel moto solamente da l’anima ragionevole. Veggonsi oltre a di questo avere la reminiscenza, mediante la quale l’uomo può con una sola particella, che gli sia restata nella memoria, d’una cosa ch’ei sapesse prima, ritrovare con il discorso della ragione il restante; della qual cosa, per non avere il discorso della ragione, la estimativa ed il senso comune molto più perfetto che gli altri animali. E se ei se ne trova pur qualcuno, che superi in qualche senso particulare l’uomo, come fa verbigrazia l’aquila nel vedere e il cane ne l’odorare, la ragione aiuta tanto nel far i giudizii delle sensazioni il senso comune, che l’uomo supera poi finalmente in essa cognizion sensitiva generalmente tutti gli altri animali. Se ei si considera dipoi