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72 | LETTURA PRIMA |
manco che il vegghiare è segno ancora egli similmente di mala disposizione, causata da troppa siccità e da abitudine troppo macilenta e troppo acida di corpo, o veramente da mancamento e da debolezza del calor naturale, per il che non bollendo troppo gagliardamente i nutrimenti nel far la digestione, non mandan molti fumi e molte esalazioni al capo. E se qualcuno apponessi ch’ei non sia vero che il sonno privi, come io ho detto, l’uomo affatto del sentire; conciosia che il sognare sia operazione della fantasia, la quale è pure ancora ella un de’ nostri sensi interiori; si risponde, che il sognare non è veramente sentire. Imperochè il sentire è una operazione la qual procede da i sensibili che son fuora de l’uomo, i quali si rappresentano nuovamente a i lor sensi; e il sognare procede da immagini, nate da cose sentite innanzi, mentre che l’uomo era desto, e riserbate e impresse ne’ nostri spiriti; le quali rappresentandosi nel dormire, mediante il moto del cuore, a la fantasia, producono il sogno; e però si sognan più facilmente quelle cose che si son vedute poco innanzi, o quelle che occorsono altrui o nella puerizia o nella giuventù, per essersi allora impresse molto più tenacemente e più fortemente in noi; come fanno ancor le cose che s’imparano in quei tempi, che non fanno dipoi l’altre.
Veduto adunque che cosa sia il sonno, e come ei privi e tolga agli animali il sentire, il che è l’operazione lor propria, resta ora finalmente a vedere per qual cagione, volendo dimostrare il Poeta che non se accorse quando egli entrò in essa selva delle confusione, lo pigli per esempio, e come ei sia approposito a manifestare e dimostrare l’intenzione sua. Per il che fare è da avvertire, che ritrovandosi Dante fuori de’ primi anni della sua puerizia, ne’ quali egli era stato instruito e ammaestrato, come siamo stati ancor tutti noi altri, de’ principii della fede, e delle altre cose appartenenti a la religion cristiana (secondo però il modo che s’usa per la maggior parte, il quale è più tosto per via d’istoria, che per via di quella carità e di quello esempio che si conviene a chi vuole esser degno di questo nome cristiano), e dandosi a gli studii di filosofia e delle scienze umane, dove si truovono molte