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non può più tener gli occhi aperti, come ei faceva prima, nè manco reggere ancor similmente il capo e l’altre sue membra; come dimostra poco di sotto il nostro Poeta medesimo essere avvenuto addormentandosi ancora a lui, dicendo:

E caddi come corpo morto cade.

E dura tanto questa passione del sonno, quanto penano quelle esaltazioni e fumosità, che noi abbiamo detto, a essere consumate o diradate di tal sorte dal calore del cuore, ch’ei possa mandar, come e’ faceva prima, gli spiriti per tutte le parti del corpo; mediante la qual cosa lo animal possa far, vigilando, quelle opere che si convengono a la natura sua. E fu dato a gli animali questo sonno da la natura, per un conforto delle lor fatiche, e per una certa restaurazione delle forze e del vigor loro, come da quella la quale conosceva che tutti gli agenti e le cose naturali che operano, hanno, per essere ogni potenza naturale finita, un certo termine finito nelle operazioni loro, al quale come esse sono arrivate, elle non possono operare più, se non poco tempo, imperfettamente e con fatica grandizzima a le potenze loro, come può veder chi vuole per esempio, verbigrazia, de gli occhi nel leggere. E perchè chiunche è stracco convien che si fermi e riposisi, la natura dette agli animali come noi abbiam detto, questa passion del sonno. Laonde parendo che l’operazione e il riposo debbino essere a vicenda e scambievolmente, il Filosofo par che accenni ch’ei si doverebbe, per mantenimento del corpo e del vigore e delle forze di quello, dormire quanto vegghiare, o almeno poco manco; dicendo che ei fanno comunemente così tutti i corpi sani, e che lo abbondar molto più nel dormire che nel vegghiare è segno di complessione troppo umida, eccetto però che ne’ bambini, ne’ nani, e in quegli che hanno le vene più sottili e minori del consueto; perciocchè ne’ bambini nasce tal cosa da umidità naturale di quella età, ne’ nani da l’avere il capo, a proporzione, molto maggior delle altre membra, onde riceve maggior quantità d’esaltazioni e di fumosità, e in quegli che hanno le vene sottili e strette, per penar dette esaltazioni e fumosità maggior quantità di tempo a risolversi; e così ancora il dormire molto