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68 | lettera sesta |
le decorazioni ed i cori fossero corrispondenti, e se in fine una musica melanconica, semplice e sentimentale s’intrecciasse coll'azione, a me sembra, che l'Alceste sarebbe forse considerata come uno de'capi d'opera del nostro teatro tragico. Oh come sarei lieto di assistere a simile rappresentazione seduto a canto de'miei austeri censori! Io vedrei scorrere lagrime involontarie dai loro occhi. Potessero pur moltiplicarsi de'soggetti simili a quelli dell’Alceste! I costumi nostri che a passi smisurati si avanzano verso la depravazione e la demoralizzazione, si arresterebbero forse, e si allontanerebbero da quelle violenti crisi, a cui pur devono soggiacere i popoli corrotti.
Che se un qualche essere fornito di penetrazione e d’ingegno, ma privo di cuore e di un’anima feroce, egoista per abitudine e per principj, e virtuoso soltanto per orgoglio, non fosse mosso alla rappresentazione dell’Alceste, e giungesse perfino ad usare dell'arma velenosa del ridicolo verso di chi offrisse un tributo di soavi lagrime ad Alceste, io non avrei ad opporre che