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lettera sesta 65

felice Adméto. Vive però ancora Alceste, allorché per comando d'Ercole viene portata nel Tempio d’Apollo. Mentre spira ancora aure di vita, non può esser essa restituita alle braccia dello sposo per favore di quella propizia divinità? ma queste fievoli speranze ci vengono rapite dalle smanie del disperato inconsolabile Adméto ben più infelice d'Alceste. Funesto dono è l’esistenza, allorché in braccio ad una passione la speranza è fuggita dal nostro cuore. Accompagnato da una donna velata, che non possiam ravvisare, si presenta Alcide nell'atto 5 al suo amico, ed osa presentargli quell'incognita donna in sostituzione di Alceste.

A questa terribile situazione, per cui si sviluppa l'ultimo grado della disperazione d'Adméto, succede inaspettata ed inesprimibile gioja, allorché, levato il velo, ravvisa Adméto nell'incognita la sua Alceste. Le lagrime del dolore dan luogo a quelle del piacere, e conviene non aver cuore per non essere a parte della gioja dei due avventurati sposi. Con qual arte finissima ha condotto il nostro tragico lo sviluppo maraviglioso