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LETTERA QUARTA



Non iscrivo di notte questa volta, ma di giorno e di buon mattino, mia affettuosa amica. La censura, qualunque ella siasi, contenuta in un Giornale letterario riputatissimo, quale si è quello di Padova, esige che, dato bando agli scherzi ed al riso, mi occupi seriamente a sviluppare quelle idee e quei principj, che provino essere io stato non a ragione censurato. Se di ciò non avessi un interno convincimento, non ardirei ripigliare la penna, mentre reputo esser meglio aver torto una volta che due. Egli è ben vero ch'io quasi per incidenza sono attaccato nell'articolo dell'indicato Giornale riguardante l'Alceste che trovasi nel fascicolo di giugno uscito in luce soltanto ne' passati giorni, ma ciò non toglie che il mio silenzio in tal caso non confermasse le appostemi impu-