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24 | lettera terza |
rappresentazione delle tragedie greche, o fatte alla maniera de'poeti greci, oggi non sarebbe tollerata dagli spettatori che sanno apprezzare la bellezza delle nostre. Il gusto divenuto più severo, e di maggiori pretese, non può contentarsi d’una moderna fatta all'antica; e senza volerlo, noi siamo mossi a giudicarla secondo le idee di perfezione in noi identificate e rese quasi naturali dai progressi dello spirito umano e de' costumi sociali.
Chi ha detto a voi, che sarebbe un far retrocedere l'arte drammatica componendo una tragedia simile a quelle di Sofocle e di Euripide? Ben intesi che simile non vuol dir eguale, son d'avviso che possa ciò farsi, anzi credo che ciò siasi fatto dai più grandi tragici dopo i greci. Edipo, Oreste, Merope, ed altri soggetti furono trattati dai moderni tragici, i quali conservarono una gran parte del disegno de’ greci modelli. Allorché si tratta un argomento greco, conviene che lo spettatore abbia la bontà di supporsi per qualche ora in Grecia: le decorazioni, il vestiario, l'allusione ai costumi, i caratteri, tutto dev'esser greco.