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lettera terza | 23 |
giore delicatezza; la tragedia è divenuta più difficile a farsi, e perciò si esige più perfetta.
Quest'antitesi di supposizioni convien pur confessare ch'è un capo d’opera di finezza. Ci vuole un ingegno straordinario e trascendente per aver misurati e paragonati i talenti e la forza del genio d’Euripide con quelli de’ tragici moderni. Io non oserò contraddirvi, ma vi osserverò soltanto che questa vostra proposizione estende fino a' nostri tempi la sentenza di Aristotele a favor d’Euripide, e per tal modo vi fate maggiore del maestro d’Alessandro. Con una sola frase voi giudicate inappellabilmente i molti grandi ingegni che fiorirono da Aristotele fino ai nostri giorni. Effetto prodigioso di una buona penna!!
Quindi è che dopo i capi d'opera prodotti in questo genere nel nostro secolo, accingersi a fare una tragedia simile a quelle di Sofocle e di Euripide, è lo stesso che voler far retrocedere l'arte drammatica, ed intraprendere un lavoro più facile che di comporne una eguale a quelle dei nostri tempi che sono le più stimate. La