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106 16 Luglio ’16. «Ieri ho avuto da fare la relazione sull’azione svoltasi fra il 9 e il 10 a Monte Corno, azione alla quale 10 ho preso parte e di cui parla anche il bollettino Cadorna dell’11 e quello del 12 e quindi non ho potuto scrivere. Lo laccio oggi che mi rimane un po’ di tempo disponibile sebbene l’artiglieria nemica molesti continuamente il luogo ove ci troviamo. Ti dirò subito che il Tenente Battisti era proprio in quell’azione quale comandante di una compagnia di Alpini del Battaglione Vicenza che operava insieme al nostro l.° Battaglione. Oggi si compiono undici mesi dacché la mia persona si staccava dalla mia città natale fra gli evviva, gli auguri, i saluti degli amici, dei parenti, forse, perchè non dirlo? la mal celata tranquillità d’animo dei miei-fratelli. Fino a qui mi accompagnò sempre la provvidenza, ma oggi sento qualcosa di diverso in me, sento qualcosa che mi opprime; una nostalgia continua si rende padrona del mio animo, tutti i miei pensieri finiscono per fissarsi in una cosa che è un punto, che è un nulla, che è un sogno ’ Sono stanco, caro Raffaello, di avere un tascapane per capezzale, un po’ di foglie, quando ci sono, o la nuda terra spesse volte bagnata per letto, ed una Mantellina fradicia per coprirmi, senza che nessuna mano affettuosa mi inghirlandi quel capezzale di rose, senza che nessuno sappia raccogliere da vicino lo sfogo interno dell’animo mio!....». È l’ultima lettera e rispecchia una stanchezza e uno scoramento che oggi possiamo spiegarci, sapendo che, mentre egli tenne contegno valorosissimo (tanto da meritare l’encomio) nell’azione in cui fu catturato Battisti, il suo reparto, sfinito, si portò male. Era 11 martirio, per chi si prodigava! Poi la lotta ristagnò anche in Vallarsa, si congelò sulle posizioni. E nella notte del 22 Ottobre una fucilata di vedetta in agguato lo abbattè su un sentiero. Era proposto per la promozione per merito di guerra e per una ricompensa al valore.