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109 p.hiama. libertà, giustizia, eguaglianza, fraternità! Ed anche l’uomo scomparirà forse dalla candida superficie. Ce ne saranno sempre alcuni preposti alla sicurezza dei più e saranno coloro che risentiranno i maggiori e più terribili sacrifici: qualche volta li sorprenderà la tormenta e il mattino li troverà assiderati e forse già sotterrati. Sarà un dito, sarà un piede, sarà una gamba che dovrà essere amputata, e forse sarà con la vita che dovrà essere pagato il tributo di dovere alla Patria, ma il dovere sarà compiuto!.... La maligna insinuazione e la bassa invidia di quelli che sono rimasti a casa e dei futuri critici della nostra guerra, cercheranno di demolire l’edificio costruito dai nostri soldati col valore e coli’ abnegazione spinta finir al sacrificio, e forse la dimenticanza e l’oblìo saranno degne ricompense a quanto essi donarono con la sicura ed entusiastica baldanza dei loro anni migliori perchè un’idealità fosse compiuta ed un sogno realizzato. È così ingrato il mondo e se ne hanno purtroppo tanti esempi! In quanto a me, preso separatamente (non per inalzarmi sugli altri e vantarmi di aver fatto più degli altri), non mi importa la gratitudine; a me basta l’intima soddisfazione del proprio io come conseguenza diretta di un semplice dovere compiuto e l’affetto delle persone che fino a qui mi hanno voluto sempre bene. Non vi è ricompensa più bella di avere la coscienza tranquilla! Dall’Isonzo, 7 Novembre ’15, «Nuovi aspetti di guerra, nuove visioni, nuovi panorami. Stamani nello sfondo vaporoso di una magnifica giornata di autunno, ho visto la città contesa, e le strisce argentee del fiume santo d’Italia 14 Gennaio ’16. «La prima lettera che scrivo da quando sono sulla fronte dell’Isonzo! Da quando sono giunto in questo paese mi pare d’essere