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colpito da una granata. L’ala infranta dapprima non sconvolge il pilota; tenta l’impossibile: non perdere il governo, ricondurre l’apparecchio a terra. Ma precipita da un’altezza vertiginosa.

7 Agosto ’18. Il Maggior Generale Comandante Superiore di Aeronautica alla famiglia: «Con rammarico ed orgoglio a nome mio e di tutto il personale componente il Corpo Aeronautico in zona di guerra, invio alla famiglia le condoglianze più sentite per la morte del valoroso pilota Caporale Giuseppe Bocconi, vittima di fatale incidente aviatorio. Sia di conforto saperlo caduto da soldato, compiendo mirabilmente il suo dovere verso la Patria che di lui ricorderà perennemente le virtù e il sacrificio nobilissimo».


BORGHI Dott. Cesare, Applicato della Divisione Lavori, Ufficiale volontario di Milizia Territoriale, 70° Fanteria

Lasciamo che parli per lui la sua morte. Scriveva telegraficamente nel suo diario di Isonzo, quattro giorni prima:

6 Novembre ’15. «Mi alzo tutto indolenzito: piove al solito e il fango cresce».

7 Novembre ’15. «Tira vento e fa freddo. Il fango continua alto e noioso. Anche oggi bombardamento, ma ormai ci si è fatto l’abitudine. Alle 20 si pronunzia un accanito attacco nemico; si risponde con pari accanimento».

8 Novembre ’15. «Cielo coperto. Sono stato al Comando del Reggimento, preso a fucilate, ma è andata bene».

9 Novembre ’15. «Cielo coperto: bombardamenti. Nella notte si riceve l’ordine di portarsi avanti per un’azione che deve aver luogo l’11 mattina».