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83 siamo fermi in attesa di ordini passano continuamente feriti. Eppoi rovine e morti insepolti ancora». 11 Agosto ‘16. «Come ieri, si spara tutta la mattinata contro lo stesso obbiettivo. Come esploratore attraverso a cavallo due o tre volte tutta la città col ponte sull’Isonzo per portare ordini. Gorizia è tutta al buio; lungo i marciapiedi sono sdraiati per passarvi la notte, soldati di ogni arma e di ogni specialità. Quà e là cavalli morti e un immenso andirivieni di feriti, di cannoni, carretti, muli». 12 Agosto ’16. «Dalla posizione che abbiamo preso stanotte si spara tutto il giorno contro le trincee austriache che son lontane non più di due chilometri. Scoperti come siamo si corre dei momenti di serio pericolo: ci arrivano continuamente proiettili di fucile, mentre d’intorno scoppiano schrapnels e granate....». 1 14 Agosto ’16. «E il primo giorno di lutto per me e per la mia batteria. Mentre i nostri pezzi indirizzano un fuoco violento contro i trinceramenti nemici, siamo presi sotto il fuoco di una batteria austriaca. Disgraziatamente un colpo a tempo ferisce tre serventi del secondo pezzo al quale mi trovo vicinissimo. Trasporto io stesso il puntatore fino al più vicino posto di soccorso, e torno subito al pezzo a prendere il suo posto. Contemporaneamente, una granata scoppia vicino all’accampamento e ferisce altri tre uomini della seconda». 15 Agosto ’16. * Sembra che ormai resterò effettivo puntatore del secondo pezzo, lasciando il goniometro all’altro mio compagno goniometrista. Ne sarei contentissimo. Dopo 39 ore di lavoro continuo, stanotte abbiamo lavorato a fare i blindamenti; ho il piacere di riposare qualche ora in un letto comodissimo che trovo in una casa abbandonata vicino alla Stazione. Ci piovono le granatine, ma in guerra il pericolo non conta più ed io riposo tranquillamente». 25 Agosto ‘16. «Le fatiche intensissime di questi giorni mi hanno fatto trascurare il mio diario. In 6 giorni si cambia due