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Mentre il Battaglione dividale pronunziava un violento attacco -di fianco, sul Pliha, 40 alpini comandati da un caporal maggiore si arrampicarono di notte, per mezzo di corde, sulla vetta del Monte Nero: sorprese le sentinelle addormentate, le gettano nell’abisso, e quindi irrompono negli accampamenti nemici, uccidendo e facendo prigionieri quanti incontrano, compresi alti ufficiali austriaci. Cari e valorosi i nostri alpini! Adesso sono in collera colla fanteria perchè riperde sempre tutte le trincee che essi hanno conquistato». 19 Maggio ’16. «Desidero sempre più di andare ai pezzi per provare davvero l’emozione del combattimento. Si dice che anche il nostro reggimento si porterà nel Trentino. Come sarei contento se fosse vero!». 22 Maggio ’16. «Stanotte, notte tragica. Alle due son partiti alcuni uomini per raggiungere i pezzi della 5 a batteria. La quinta ha avuto delle perdite in questi giorni e questi uomini vanno a riempire i vuoti. Come vorrei andare con loro! Stare ad un passo dalla guerra e rimanere inoperosi è cosa insopportabile per il mio carattere». 26 Maggio ’16. «Stanotte ho dormito con la sella affardellata sulla mia branda, aspettando da un momento all’altro T ordine di partenza, ma per ora niènte. Intanto la batteria ha già ultimato i preparativi per la marcia. Siamo tutti lucidi. Vogliamo che entrando in Italia il popolo, specialmente la parte femminile, si accorga che la guerra non ha depresso lo spirito degli artiglieri italiani». Ricominciano le marce: 30 Km. al giorno, e le dormite alla bella stella. Finalmente si arriva in pieno concentramento •della nostra controffensiva trentina: sarà questa la buona? «Intanto, molti compagni sono cambiati; ce ne sono di morale basso, che fan masticare amaro al povero caporale. «Sembra impossibile che questi lavoratori, socialisti di ieri, siano così accaniti nel molestare un compagno solamente perchè è