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78 Promessa mantenuta. In questi diari, due libretti a copiativo sgualciti dall’uso e rosi dal sudore, c’è proprio l’anima e il candor dei vent’anni, quella sete generosa di prodigarsi, quella smania di novità e di avventure. C’è perfino la grazia del primo amore. Veramente l’amore, la guerra avrebbe preteso che lo saltassero i ragazzi della nostra generazione, destinati a compito così austero. Ma qui ci si arrangia nelle retrovie, da buoni figlioli, all’italiana: cogli sguardi sentimentali, il mazzolin di fiori, l’idillio abbozzato tra un arrivo e una partenza, tra il governo dei -cavalli e l’ansia di andar avanti a assaggiar guerra per davvero. Il 13 Maggio ’16 l’artigliere passa con orgoglio il confine. 13 Maggio ’ 16. «A mezza strada tra Cicigolis e Caporetto s’incontra il vecchio, ingiusto confine italo-austriaco. Per mutuo sentimento di tutti, facciamo una breve sosta non senza provare un po’ d’emozione. Entrando in quella che prima era Austria, si pensa involontariamente ai compagni che ci hanno preceduti vincitori nella nostra strada, e proviamo un senso intimo d’orgoglio
- .»
E arrivato davanti a Monte Nero, e, assistendo di lontano -a un combattimento, ha le prime emozioni. «I primi colpi di cannone mettono in cuore un leggero senso di sgomento e la nostalgia della cara famiglia lontana; ma «l’infuriare del primo combattimento al quale assisto da vicino -senza prendervi parte, mi fa provar le vertigini. Vorrei battermi aneti’ io, dovessi pure morire *. 15 Maggio ’16. «Il combattimento di iersera sul Monte Nero mi ha fatto impressione; stanotte ho dormito malissimo, sognando sempre stragi e morti. Stamani son passati degli alpini -e ho approfittato della fortunata combinazione per domandare loro qualcosa. Del combattimento non sanno niente, ma mi descrivono il Monte Nero; mi affermano che in cima ci sono batterie da montagna italiane e mi raccontano come 45 alpini del battaglione dividale s’impadronirono da soli di tutto il monte.