Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
70 vero? Benissimo, grazie. Se quei poveri tedeschi ci vedono cosi — pazzi, crepano dalla bile. Giocondissimi dunque!». 28 Ottóbre ’15. «Si parte ora, avvicinandosi a Gorizia. Si sente l’artiglieria; si vedono aeroplani nostri e nemici e conseguenti bombardamenti. Si sta ottimamente». 29 Ottóbre ’15. «Per ora tutto va ottimamente. Intorno a. me non vi posso dare che buonissime notizie. Sono ben riposato e di mente e di corpo. Si è piantata cucina per conto nostro presso un privato e ora si va a tavola con pasta a cacio e burro, bracioline e patate fritte. Va bene eh? Il lavoro non è troppo: un po’ d’ordini da eseguire e un po’ da fare eseguire. Bombardamenti continui di notte e di sera, fucileria, mitragliatrici, razzi luminosi, riflettori, ecc. L’allegria non manca. Le strade sono terribilmente infangate. Ci si riduce sporchissimi in cinque minuti. Un po’ di desiderio di partire per partecipare alle azioni di combattimento». 1 Novembre ’15 (in trincea). «Sto benissimo, i disagi son molti, ma la fibra resiste benissimo. I bombardamenti dall’una parte e dall’altra continuano ininterrottamente, ma in trincea siamo quasi sicuri Bacioni da Dante». Le altre notizie ce le dà un. suo compagno: il tenente Rostand, dello stesso 140° Fanteria. Nel Dicembre del ’20, a Portoferraio, sentito per caso nominare un Natali (era il fratello, aneli’ esso ferroviere) chiede se è parente del caduto e, avuta conferma, può finalmente sfogare con uno della famiglia l’ammirazione che gli ha destato l’eroe. «Dante Natali giunse al Reggimento e fu assegnato alla mia Compagnia in prima linea. Eravamo in trincea da molti giorni e si attendeva il cambio. Natali si comportava magnificamente. Dotato di grande amor patrio, infondeva in noi del coraggio, che, lo confesso, data la lunga permanenza in trincea, ci era venuto meno. Era un ottimo militare e, naturalmente, come succedeva in quasi tutti i novizi, un po’ troppo spinto. E per questo, anzi, abbiamo avuto qualche dissenso sul modo con